Nuove indicazioni sulle cause che portano ad una morte precoce di alcuni soggetti affetti da malattia di Parkinson
Una nuova ricerca ha mostrato come lo sviluppo della malattia di Parkinson in età avanzata influenzi la durata di vita di questi soggetti.
Lo studio, della durata di 12 anni, ha preso in esame 230 soggetti affetti da malattia di Parkinson, di cui 211 sono morti prima della fine della ricerca.
In media il tempo che intercorre tra la comparsa dei primi problemi di movimento e la morte è di 16 anni. L’età media di morte è di 81 anni.
Dallo studio è emerso che il rischio di morte precoce aumenta di circa 1.4 volte per ogni aumento di 10 anni da quando compaiono i sintomi.
Nel caso di soggetti con manifestazioni psichiche, quali allucinazioni, questo rischio aumenta di 1.5 volte rispetto ai soggetti che non presentano questa sintomatologia.
La probabilità di morte precoce in soggetti con sintomi di demenza è 2 volte superiore rispetto a coloro che non presentano problemi di memoria.
Inoltre gli uomini sono 1.6 volte più predisposti a morte precoce rispetto alle donne.
I partecipanti allo studio con punteggio peggiore nei test di movimento hanno un più alto un rischio di mortalità precoce rispetto a quelli con i punteggi più alti.
Lo studio ha inoltre evidenziato che l’assunzione di farmaci antipsicotici o farmaci per la malattia di Parkinson non ha effetti negativi sulla sopravvivenza.
Si stima che negli Stati Uniti circa un milione di persone sia affetta da malattia di Parkinson. ( Xagena2010 )
Fonte: American Academy of Neurology, 2010
Neuro2010
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